Spaced nativity/Natività distanziata

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Sarà Natale anche quest’anno, nella Basilica del Buon Pastore a Reggio Emilia come in tutte le chiese del pianeta.
Proprio in tempi storici pandemici come questi, che gli artisti hanno l’opportunità, con tutta la loro umanità, di connettere e sondare la tensione di ricerca artistica e spirituale alla propria religione.
In quest’ottica, l’artista e cristiana, Caterina DI Caterino, napoletana di nascita ed Emiliana d’adozione, solcando la tradizione del presepe Napoletano, e di tutta la cultura che a partire da Giotto, nel narrare il mito cristiano studia l’umanità presente, ha inserito nel fulcro del presepe su tela, già presentato lo scorso natale, due tele con dei personaggi contemporanei, non più di sei per tela, il distanziamento sociale questo Natale sarà imperante.
Nel polittico pittorico ci sono autorevoli personalità pubbliche come il premier Conte, Papa Francesco e il cardinale Comaschi, ma anche delle figure dell’universo intimo e familiare dell’artista, che passerà questo natale distanziata dai suoi cari, con i quali idealmente si ricongiunge a distanza con questo presepe, non a caso tra i personaggi rappresentati con Papa Francesco, il premier Conte, e la stessa artista con una delle gatte che da sempre animano e accompagnano i suoi spazi privati domestici, ci sia anche io, il fratello, la famiglia resta sempre comunità, anche quando distanziata resta mistero dell’origine e ricerca del senso della propria esperienza terrena attraverso la fede.