La teoria dei girasoli

Conoscete la teoria che riguarda i girasoli? Seguitemi bene perchè è anche la mia teoria . I girasoli sono dei fiori particolari, nascono, vivono e muoiono per il sole. Così come alcune persone che io chiamo girasoli, loro vivono per l’amore, amano la vita, amano l’amore in tutte le sue forme, sono persino un pò attratte dalla sofferenza, come il fiore che vive di tristezza quando il sole va via. Le persone girasole sono persone particolari, le noti subito perchè hanno una strana luce dentro gli occhi e sono belle,belle da morire e lucenti, come un fuoco che arde. È difficile spegnere certe persone,a volte si spengono da sole, mai per gli altri e hanno questa capacità di illuminare ogni cosa che hanno intorno. Fateci caso,a volte ci sono delle persone che incontrate e vi sentite migliori, perché loro questo fanno, vi fanno sentire qualcos’altro, qualcosa di buono, qualcosa che brilla. I girasoli illuminano ogni posto in cui mettono piede. Sono fatte così loro. Non puoi non amarle, non puoi spegnerle, non puoi non brillare accanto a loro. Sono dei fiori, ma profumano di cielo.

Spaced nativity/Natività distanziata

Spaced nativity/Natività distanziataL'immagine può contenere: tabella e spazio al chiuso
Sarà Natale anche quest’anno, nella Basilica del Buon Pastore a Reggio Emilia come in tutte le chiese del pianeta.
Proprio in tempi storici pandemici come questi, che gli artisti hanno l’opportunità, con tutta la loro umanità, di connettere e sondare la tensione di ricerca artistica e spirituale alla propria religione.
In quest’ottica, l’artista e cristiana, Caterina DI Caterino, napoletana di nascita ed Emiliana d’adozione, solcando la tradizione del presepe Napoletano, e di tutta la cultura che a partire da Giotto, nel narrare il mito cristiano studia l’umanità presente, ha inserito nel fulcro del presepe su tela, già presentato lo scorso natale, due tele con dei personaggi contemporanei, non più di sei per tela, il distanziamento sociale questo Natale sarà imperante.
Nel polittico pittorico ci sono autorevoli personalità pubbliche come il premier Conte, Papa Francesco e il cardinale Comaschi, ma anche delle figure dell’universo intimo e familiare dell’artista, che passerà questo natale distanziata dai suoi cari, con i quali idealmente si ricongiunge a distanza con questo presepe, non a caso tra i personaggi rappresentati con Papa Francesco, il premier Conte, e la stessa artista con una delle gatte che da sempre animano e accompagnano i suoi spazi privati domestici, ci sia anche io, il fratello, la famiglia resta sempre comunità, anche quando distanziata resta mistero dell’origine e ricerca del senso della propria esperienza terrena attraverso la fede.

Ischia- street art illumina il centro di Forio

Si è rivelata un vero e proprio successo l’iniziativa che ha portato un’esplosione d’arte nel Comune del Torrione con una originale interactive performance

l centro di Forio si anima di nuovi colori grazie al Lockdown/Social  di Ischia Street Art, il nuovo intervento urbano che, sabato 30 maggio, ha portato un’esplosione d’arte nel pieno centro dell’isola.

Lockdown/Social ha visto il gallerista attivista Salvatore Iacono, ideatore e fondatore di Ischia Street Art Gallery, esibirsi in un’interactive performance che ha dato vita all’urban exhibition dell’”artivista” Mimmo Di Caterino, presentata da un testo critico del celebre street artist inglese Banksy.

L’ex

ibition, nata dall’esigenza di denunciare il lockdown e il periodo di isolamento connesso al distanziamento sociale, pone interrogativi sullo stato dell’arte e sul futuro degli artisti, in particolare degli street artist, in questo delicato momento storico, sottolineando come l’arte può resistere a ogni forma d’arresto imposto, rendendola fruibile, sempre e ovunque, attraverso una mostra, permanente nella sua effimera temporaneità, accessibile a tutti e in qualsiasi momento. La performance di Salvatore, documentata video-fotograficamente con la presenza di un drone, si è conclusa con successo, realizzando il posizionamento, lungo tutto il traforo di via Giacomo Genovino, dei pannelli di plastica dipinti da Di Caterino nel periodo di quarantena, quando l’artista, costretto a un isolamento forzato, ha dato vita a una serie di opere che sono alla base di Lockdown/Social. I pannelli, incollati alla parete di cemento, non saranno più recuperati, lasciati al lavorio del tempo e alla naturale dissoluzione dei materiali, in uno spazio urbano che si trasforma continuamente, interagendo col tessuto culturale, sociale e tradizionale del posto.

Il lavoro che da anni svolge Salvatore Iacono con Ischia Street Art Gallery, una “non-galleria”, una galleria a cielo aperto, centro d’arte e luogo multi-operativo, promulgatore di una cultura artistica e di rilancio del territorio, attrattiva turistica e snodo centrale di aggregazione sociale, è un lavoro più che significativo, essenziale per l’intera comunità dell’isola ma anche per tutti quegli artisti socialmente impegnati che trovano nella gallery un modo nuovo per esprimersi.

ISCHIA STREET ART GALLERY

Ischia Street Art Gallery è il primo modello di galleria d’arte interattiva per il sociale al mondo, uno spazio underground dedicato a espressioni, cultura e concetti di arte urbana, un centro privato ma aperto a tutti che diviene luogo di riflessione, di provocazione senza censure, di dialogo, perché no, di conflitto aperto e addirittura strumento di rieducazione civica. Uno spazio espositivo che supera il concetto di galleria d’arte anche perché il visitatore non è più un’ombra vagante e sconosciuta che conserva e porta via con sé le proprie emozioni, ma viene coinvolto in prima persona e da elemento passivo diviene attivo avendo la possibilità di “taggare” direttamente sulle superfici già utilizzate dagli artisti una traccia delle sue impressioni, esprimendo la propria creatività con la stessa immediatezza di una scritta-simbolo-messaggio che si può trovare nei bagni delle scuole, nelle gallerie e sui treni delle metropolitane, in certi posti meno esposti alla vista di tutti come sottopassaggi, stazioni ferroviarie, pareti delle celle delle prigioni, addirittura su alcuni monumenti o all’interno di edifici storici. In maniera civile o incivile la gente tende ad apporre un segno, una testimonianza del proprio passaggio o a dichiarare le proprie sensazioni di un momento particolare persino sulla corteccia degli alberi. Da questo istinto ancestrale di comunicazione, in fondo, è nato il writing, il graffitismo e in ultimo la street art, e allora, perché non farlo in una galleria rendendola il “latore” autorizzato di un messaggio creativo?

I.S.A.G. intende presentare l’opera d’arte intesa non più come mera rappresentazione di una ricerca estetica o di espressione formale e neanche più come oggetto di speculazione di mercato e di investimenti finanziari, bensì veicolo di divulgazione diretta, manifesto di sdegno, di satira, di ironia, denuncia, strumento di militanza artistica nelle problematiche del sociale. Centro d’arte, luogo multioperativo non autorizzato, non ufficializzato da etichette o marchi commerciali e politici o di stato e quindi non strumentalizzabile I.S.A.G. nasce come percorso di idee e di emozioni. Promuove mostre, eventi, performance, tra cui un festival dedicato al Graffiti Writing ed alla Street Art nazionale ed internazionale che coinvolge in maniera esperienziale e creativa appassionati, gente del posto, turisti, studenti e bambini.

La mia mamma

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Spinta  dalle bellissime immagini di mamme , pubblicate  sui social  , postate da amici , colleghi , parenti ecc.  elogiate dai figli , dai mariti , “congiunti” e loro cari, anch’io , incapace di astenermi , mi attivo a pubblicare , non tanto per la “la festa della mamma” , che ricorre questo mese ,  ma per  la sua nascita   e per non dimenticarla più,  lasciare tracce sul web è un po’ come immortalarle  .  Nata il 15 Maggio del 1913 in Via Merliani N. 17  Napoli ,  permette di capire che è  tanto tempo fà  e che io stessa non essendo  giovanissima , giustifico il  timore di dimenticare.  Nella foto del 1938  , la mia mamma , di nome  Nina ,  ha circa 25 anni . La sola immagine ,  ferma nel tempo , conseva il suo sguardo, il suo sorriso , suscita in me una grande emozione , sono io che vado indietro nel tempo o è lei che magicamente  ricompare in questa vita tanto diversa  , l’epoca dei social , come un qualsiasi evento quotidiano  ?

 Nella foto , la mia mamma , ancora non era sposata , io non ero ancora nata. Mi raccontava , quando era ancora con noi , che la foto fu inviata ad Addis Abeba in Etiopia  , dove il mio futuro papà era militare . Proprio quell’anno si sposarono per procura , lei in compagnia della sua mamma , mia nonna Giggetta , raggiunsero  lo sposo in Africa. I miei primi 2 fratelli, Romeo e Salvatore ,  sono nati li , in Africa  prima della guerra …………….. la storia è lunga , forse un giorno la racconterò tutta!!

 Ovunque tu sia , Buon Compleanno Mamma , tanti AUGURI! Tu sei sempre con noi, nei nostri pensieri , nei nostri cuori !

P.S.  la poesia di Rita ricopiata da un precedente articolo……

LA MIA MAMMA

 La mia mamma aveva il profumo delle mamme,
profumo di rose  quando cantava “la vie in rose “,

profumo di violette quando faceva buffe piroette,

profumo di pane sfornato quando preparava il pranzo,

profumo di mughetto quando spiava le mie incertezze,

profumo di sole caldo quando tremavo per la febbre,

profumo d’arancio quando si alterava,

profumo di sandalo quando pregava,

profumo di giglio quando insegnava,

profumo di ginestre quando manifestava
le sue  preoccupazioni, 

profumo di lavanda quando stendeva i panni,

profumo di limone quando lavava i piatti.

 Era un bouquet di fiori profumato e variopinto
poi…………
   i fiori incominciarono a scolorirsi
  ma il profumo è rimasto…
ancora adesso…
  nella sua casa, nei suoi cassetti.
……………
Era la mia mamma ed aveva il profumo delle mamme.

                         Scritta da   RITA  , mia sorella.

Oggi 15 Maggio 2017 la mia mamma compirebbe 103 anni, sono 18 anni che manca , ma io la sento sempre presentela-mia-mammaLa mamma alla finestra tra i gerani rossi

……mi sono arrivate alcune foto che vorrei condividere risalgono a circa 70 anni fa , per me preziosissime oltre che magiche .Se non fosse per la tecnologia di oggi non le potrei mai rivivere come argomento quotidiano

I miei genitori , la piccola bimba sono io
Maria piccola, così mi chiamavano per distinguermi da un’altra Maria che abitava alla porta accanto , un pò più grande di età .Con il passare degli anni io sono cresciuta in altezza , ma tutti i conoscenti continuarono a chiamarmi Maria Piccola.

Maggio è il mese delle rose, il mese dedicato alle mamme, il mese che precede l’estate… Il mese della semplicità…

Prima domenica di Maggio

 

 

 

Filastrocca di un’altra estate (from Amélie)-ampia versione         

Aspetto con ansia la domenica , da quando siamo in quarantena,  è il giorno che Yuri riprende Caterina al pianoforte . Di solito lei si prepara durante la settimana , i brani, tutti nuovi per lei ,  li ha studiati in questi giorni , costretta a rimanere in casa. Il lavoro quotidiano  le aveva fatto dimenticato di aver studiato al conservatorio per tanti anni .  

 

Il silenzio che crea


La risposta di Franca , mia sorella , tramite whatsapp , alla mia domanda che cosa pensasse del mio ultimo lavoro è che :  non capisce i colori .  Ah  bene! – mi sono detta , un pò scontenta , forse lei non conosce l’esperienza dei Fauves  ,  il rosso del cielo e del mare le sembrano colori  innaturali , fuori dall’usuale. Allora le invio una foto,  presa dal web, di un tramonto , quando realmente il cielo e il mare sono rossi  . Lei , si scusa  con molto garbo , come sempre lei sa fare ,  mi dice di non riuscire a giudicare con libertà e certezza, avverte nell’opera una certa inquietudine nel tramonto e nella presenza, quasi surreale ,  concentrata degli uccelli e dei pesci .  E come  nei suoi pensieri , anche nel mio lavoro avverte la presenza inquietante del corona virus , non riesce a liberarsene , l’infezione è  sempre in agguato , vorrebbe distrarsi , divertirsi , ma non riesce , le manca quella forza, quella  spensieratezza , quella libertà , che forse solo con la fine della pandemia potrà raggiungere .

ll volo dei gabbiani ”  L’opera consiste in un trittico , acrilico su cartone , di cui ogni pannello misura cm 58 xcm 48

Riconosco che l’analisi di Franca sul mio lavoro  non è  distante dalla mia -Niente di tutto questo era stato personalmente previsto  o programmato .  Il contenuto del dipinto è il risultato di un progredire  spontaneo  , senza struttura , senza progetto , senza disegno di base ,  un ‘evoluzione istintiva che ha sorpreso anche me

Dipingere in questo periodo di isolamento è stato di gran sollievo . la mia cura, la terapia efficace per superare la criticità del  covid 19 . Soddisfatta per essermi isolata e anche divertita ,  nel mio  angolo dei colori, ho ingannato il tempo e la pandemia , ma non il mio inconscio  , i miei timori le mie paure emergono  dall’insistenza sui gabbiani , dai loro voli , le diverse direzioni, nessuno di loro è uguale all’altro , una ricerca inquietante e smaniosa di libertà  , di varcare il confine oltre il paesaggio, voglia di mondi nuovi e  diversi . Per questo, con lealtà ,  l’analisi di Franca , inizialmente per me sconcertante , è quella che poi più si avvicina  al vero .

L’opera , prima del corona virus : era una veduta panoramica del Vesuvio , mare e cielo . Un’ icona generica partenopea da stampare per sempre dentro di me in un momento in cui  si progammava la vendita della casa per stabilirci al nord vicino mia figlia. Ma il risultato così semplice semplice non mi piaceva e dopo le smorfie di Pascal , l’esperto di casa, nel vederla , l’avevo anch’io  ripudiata , con il proposito di modificarla in tempi successivi .

Con l’arrivo della pandemia e ” io resto a casa” quale attività migliore per riempire le giornate , se non quella di riprendere il mio panorama ? Riprendo i pennelli e aggiungo,  in primo piano , delle piante grasse , quelle che ho sul balcone di casa. Elementi vivi e transitori, tra la mia abitazione , spazio privato e lo spazio di fronte  , libero , eterno ed immutabile , le piante alle quali presto quotidianamente  tutta la mia attenzione e la mia fiducia perchè  esempio di forza, di ripresa , di fioritura, di rinascita .  L’opera comincia a piacermi  , ma manca qualcosa , qualcosa che dia più dinamismo , qualcosa che aiuti a guidare gli occhi  verso l’orizzonte ,  che dia vivacità . Aggiungo quindi  i gabbiani. Prima in numero di tre , poi cinque , poi sette , qualcuno più vicino, e anche più grande, poi diventano nove, undici ed infine tredici .Più passano i giorni , chiusa in casa , e più il numero dei gabbiani aumenta , di volta in volta, lo spazio si riempie , forse troppo , ” horror vacui” ? Non so ….e qui c’è stata la sorpresa , il risultato della mia ricerca.

 

Non mi sono mai piaciuti gli uccelli , in particolare i gabbiani. L’esperienza di qualche anno fa, ha lasciato un ricordo  spaventoso : Puffy , la bellissima mia cagnolina,  abbaiava sul balcone , attirando l’attenzione di un gigantesco gabbiano che si avvicinò minaccioso. L’ apertura delle ali era enorme , mai visto una cosa simile in vita mia, e poichè altre volte avevo visto gabbiani afferare le colombe per poi mangiarle , mi sono spaventata ,  con immediato riflesso , spinsi dentro l’abitazione Puffy , chiudendo in fretta i battenti delle imposte. Con l’idea che i gabbiani all’occorrenza diventano anche rapaci, non avevo gran simpatia per loro  , ma tutt’altro. Venendo al tempo del corona virus , l’immobilità  , il deserto delle strade, il silenzio metafisico , che ha lasciato sconcertati tutti , la situazione nuova , diversa, mai vissuta da quando sono nata, hanno posto in me la domanda ” Ma gli uccelli , unici esseri  presenti  in questi spazi urbani  incantati, si saranno accorti di quello che sta succedendo ? Si saranno chiesti come mai solo loro , liberi , indisturbati sono padroni di scegliere cosa fare e dove andare? Affacciata al balcone è stata una emozione vederli volare , mi sembravano felici , sicuramente unici a rallegrarsi di questa situazione. E così ho voluto inserirli nel mio paesaggio considerandoli emblema della libertà. Ho dovuto documentarmi sulla loro forma , proporzione  ecc,  quello che mi ha colpito di più è la loro coda , non mi ero mai accorta che in volo l’ aprono a ventaglio e che la luce del sole rende le loro penne luminose e quasi trasparenti . Conferire slancio ai loro corpi ed energia alle loro ali, quando sono in volo, sospenderli nell’aria , evitando di appesantirli con il chiaro scuro è stata una ricerca entusiasmante , forse per questo ne ho aggiunti tanti alla composizione .

Mi sono distratta , ho avuto la mente impegnata , rivolta alla bellezza della creatività, mi sono lasciata guidare dall’istinto , consapevole della forza rigeneratrice  e del potere salvifico . Il momento storico  che stiamo vivendo è seriamente drammatico  ,  difficile  ritornare ad essere come prima . Incredibili e scandalosi,  alla luce dei fatti , tanti gli episodi tristi , ingiusti, negativi che stanno emergendo . Ci auguriamo  di uscirne fuori al più presto  ,  più forti , più coraggiosi , più altruisti  ………..tanto lo sappiano  basta iniziare , porre le basi e poi piano piano , lasciandoci guidare dai principi di solidarità e onestà , buon senso e  giusta dose d’ impegno , si ricostruisce tutto!!!

L’Accademia Nuragica a Capoterra

 

La grande scultura del Guerriero Nuragico è ancora in  fase  di realizzazione, presso il Comune di Capoterra ,ma già suscita grande interesse nella comunità locale e non solo.   Tantissimi gli elogi agli scultori : Barbara Ardau ,  Ignazio Cappai , Gianfranco Littarru , Jennie Baila, Mimmo Domenico Di Caterino, Francesco Dessi, Antonello Pilitti .Centinaia gli astanti curiosi e divertiti , che in questi mesi si fermano , si avvicinano , arrivano di proposito o anche solo di passaggio. Tante domande e tanta voglia di confrontarsi e sentiere le parole degli scultori all’opera. Tra il suono degli scalpelli e il fruscio del vento, si assiste alla nascita di questa scultura . Notevole anche la curiosità  per  lo sguardo del Guerriero,  rivolto verso La Maddalena Spiaggia….nei suoi occhi , infatti apparentemente distaccati e sbarrati  , si legge lo spirito protettivo di un grande padre nei confronti degli abitanti, che allontana tutte le malvagità, servendosi dello sguardo e del suo potente scudo . Ad onor del vero già  , come nelle sculture sacre di tutti i tempi , il pubblico si spinge a toccarlo,  percepisce anche in maniera inconsapevole , non solo  la sua funzione apotropaica , ma la consapevolezza di ottenere aiuto e sostegno . 

 Nei dipinti in basso      Mimmo Domenico Di Caterino   racconta simpaticamente la storia degli occhi del  Gigante Nuragico L'immagine può contenere: spazio al chiuso

 

La nascita ,a cielo aperto ,del Guerriero Gigante

A Capoterra  , zona della Maddalena , provincia di Cagliari si attende con ansia  la nascita del Guerriero Gigante.

Alto quattro metri , il Gigante  sta per uscire dal blocco di Trachite. Grazie al lavoro degli scultori : Antonello, Mimmo, Jennie, Ignazio e Barbara di Capoterra.Tutta la comunità della zona sostiene e assiste giorno per giorno , il faticoso lavoro degli scultori ,  poichè avviene a cielo aperto , sotto lo sguardo diretto degli abitanti , dei turisti e dello stesso sindaco , committente della grande opera .Tutti  quotidianamente possono assistere lo sviluppo dei lavori , anche chi non è del posto perchè ogni giorno alle ore 17,30 in diretta da Facebook , gli artisti presentano il loro lavoro svolto , co la presenza di notevoli personaggi e ospiti artisti musicali . Una nuova esperienza che riguarda la diretta relazione , senza equivoci o malintesi  . La consegna del lavoro finito e l’inagurazione della possente scultura è prevista per il  primo maggio 2019

Un regalo per gli amici dell’Arte

“The Other Academy” è un libro laboratorio di confine, sospeso tra dialettica e didattica, ragiona sull’importanza delle Accademie di Belle Arti, dall’unica città metropolitana Europea (e del mondo), ancora nel 2018, priva d’Alta Formazione Artistica. “The Other Academy” vuole essere anche un tentativo di svecchiamento dell’Alta Formazione Artistica Accademica Italiana, divenuta retroguardia Europea dal punto di vista culturale e formativo, eppure il modello Accademia di Belle Arti, nasce in Italia (per essere importato ovunque nel mondo) nella Firenze Rinascimentale Medicea.”https://www.booksprintedizioni.it/libro/arte/the-other-academy?fbclid=IwAR0B76GT6uJ9x9EKCzJ3Asqos20fMbLu1F6Q-3ggWj3y6AX3YcFZYSwfjQw

 

L'immagine può contenere: 2 persone, tra cui Maria Luisa Cuturi, persone che sorridono, spazio al chiuso